Il rapporto tra giovani e lavoro costituisce un tema di forte interesse per la sociologia, in particolare a seguito dei profondi mutamenti che hanno investito il mondo del lavoro negli ultimi anni. Come rilevano molte ricerche (Besozzi, 2009; Buzzi, Cavalli, de Lillo, 2007; Rauty, 2007), negli ultimi anni il mercato del lavoro ha affrontato mutamenti strutturali connessi, da un lato, all’evoluzione dei modelli organizzativi delle imprese in direzione di una sempre maggiore flessibilità e, dall’altro, ad una serie di interventi normativi che hanno introdotto modalità contrattuali inedite e regole più flessibili nei rapporti tra lavoratori e datori di lavoro (Buzzi, Cavalli, de Lillo, 2007). A queste trasformazioni di carattere strutturale, che coinvolgono soprattutto i giovani alle prese con il primo ingresso nel mondo del lavoro, ha fatto gradualmente seguito un cambiamento culturale, relativo ad atteggiamenti, comportamenti e alla rappresentazione che i giovani hanno del lavoro (Buzzi, Cavalli, de Lillo, 2007; Di Franco, 2006). Nella cosiddetta società del rischio (Beck, 2000), caratterizzata da un diffuso senso di incertezza, sembrano compromesse le capacità progettuali dei giovani (Besozzi, 2009) e messi in dubbio alcuni elementi fondamentali che, in passato, avevano caratterizzato in termini di stabilità il rapporto tra giovani e mondo dell’occupazione (Istud, 2008). Al lavoro inteso come valore assoluto e incondizionato, fattore imprescindibile per la costruzione della propria identità, subentra il lavoro come valore “relativo”, ritenuto importante ma a patto che lasci il tempo per dedicarsi ad altre sfere, considerate ugualmente rilevanti per la propria autorealizzazione (Boldizzoni, Sala, 2009). Al successo professionale e alla carriera vengono anteposti valori differenti, come l’amore, l’amicizia, la famiglia, la libertà (Merico 2011; Buzzi, Cavalli, de Lillo, 2007; Di Franco, 2006); alla progettualità, all’investimento di lungo periodo subentra il presentismo (Istud, 2008), ossia la tendenza a concentrarsi sull’hic et nunc della propria esistenza, abbandonando qualsiasi pretesa di progetto a medio e lungo termine (Rauty, 2007). Il nostro contributo muove dalle considerazioni appena esposte e dalla constatazione del mutamento dello scenario complessivo avvenuto nell’ultimo quinquennio: in particolare, l’intensificarsi della crisi economica e gli ulteriori mutamenti strutturali verificatisi nella sfera occupazionale, che hanno causato un aumento del fenomeno della precarietà ed una maggiore difficoltà di accesso al mondo del lavoro. L’obiettivo del paper è indagare il rapporto tra i giovani del Sud ed il mondo del lavoro, con particolare riferimento alla rappresentazione dell’idea di lavoro, all’importanza che esso riveste nei processi di costruzione dell’identità, alle pratiche e alle prospettive lavorative. Il lavoro di ricerca ha previsto la conduzione di un’indagine quantitativa, con unità di analisi costituita da studenti delle classi 3°, 4° e 5° di tutti gli istituti superiori presenti nel territorio del Golfo di Policastro. La rilevazione ha avuto carattere censuario, in quanto ha coinvolto quasi tutta la popolazione di riferimento (92%). La raccolta delle informazioni è avvenuta tra Dicembre 2012 e Gennaio 2013, mediante un questionario strutturato somministrato a 755 soggetti. Per raggiungere l’obiettivo cognitivo sopra esposto, i dati raccolti sono stati sottoposti a tecniche di analisi multivariata; in particolare, il disegno della ricerca ha previsto un’applicazione sequenziale di ACM (Analisi delle Corrispondenze Multiple) e Cluster Analysis. Nello specifico, sono state individuate due dimensioni che sintetizzano le diverse rappresentazioni del lavoro espresse dai giovani intervistati. Tali dimensioni sono state successivamente utilizzate nella costruzione di una tipologia che riassume i diversi orientamenti al lavoro del nostro campione. I tipi individuati sono stati poi messi in relazione con alcune variabili strutturali quali il sesso, l’età, l’istituto frequentato e il capitale culturale familiare per rilevarne l’influenza sulla rappresentazione del lavoro. Infine, è stato indagato come quest’ultima influenzi le effettive pratiche lavorative e gli orientamenti futuri dei giovani.

Giovani meridionali e rappresentazione del lavoro: una ricerca sugli studenti del Golfo di Policastro / Bottoni, Gianmaria; M., Esposito. - STAMPA. - (2015).

Giovani meridionali e rappresentazione del lavoro: una ricerca sugli studenti del Golfo di Policastro

BOTTONI, GIANMARIA;
2015

Abstract

Il rapporto tra giovani e lavoro costituisce un tema di forte interesse per la sociologia, in particolare a seguito dei profondi mutamenti che hanno investito il mondo del lavoro negli ultimi anni. Come rilevano molte ricerche (Besozzi, 2009; Buzzi, Cavalli, de Lillo, 2007; Rauty, 2007), negli ultimi anni il mercato del lavoro ha affrontato mutamenti strutturali connessi, da un lato, all’evoluzione dei modelli organizzativi delle imprese in direzione di una sempre maggiore flessibilità e, dall’altro, ad una serie di interventi normativi che hanno introdotto modalità contrattuali inedite e regole più flessibili nei rapporti tra lavoratori e datori di lavoro (Buzzi, Cavalli, de Lillo, 2007). A queste trasformazioni di carattere strutturale, che coinvolgono soprattutto i giovani alle prese con il primo ingresso nel mondo del lavoro, ha fatto gradualmente seguito un cambiamento culturale, relativo ad atteggiamenti, comportamenti e alla rappresentazione che i giovani hanno del lavoro (Buzzi, Cavalli, de Lillo, 2007; Di Franco, 2006). Nella cosiddetta società del rischio (Beck, 2000), caratterizzata da un diffuso senso di incertezza, sembrano compromesse le capacità progettuali dei giovani (Besozzi, 2009) e messi in dubbio alcuni elementi fondamentali che, in passato, avevano caratterizzato in termini di stabilità il rapporto tra giovani e mondo dell’occupazione (Istud, 2008). Al lavoro inteso come valore assoluto e incondizionato, fattore imprescindibile per la costruzione della propria identità, subentra il lavoro come valore “relativo”, ritenuto importante ma a patto che lasci il tempo per dedicarsi ad altre sfere, considerate ugualmente rilevanti per la propria autorealizzazione (Boldizzoni, Sala, 2009). Al successo professionale e alla carriera vengono anteposti valori differenti, come l’amore, l’amicizia, la famiglia, la libertà (Merico 2011; Buzzi, Cavalli, de Lillo, 2007; Di Franco, 2006); alla progettualità, all’investimento di lungo periodo subentra il presentismo (Istud, 2008), ossia la tendenza a concentrarsi sull’hic et nunc della propria esistenza, abbandonando qualsiasi pretesa di progetto a medio e lungo termine (Rauty, 2007). Il nostro contributo muove dalle considerazioni appena esposte e dalla constatazione del mutamento dello scenario complessivo avvenuto nell’ultimo quinquennio: in particolare, l’intensificarsi della crisi economica e gli ulteriori mutamenti strutturali verificatisi nella sfera occupazionale, che hanno causato un aumento del fenomeno della precarietà ed una maggiore difficoltà di accesso al mondo del lavoro. L’obiettivo del paper è indagare il rapporto tra i giovani del Sud ed il mondo del lavoro, con particolare riferimento alla rappresentazione dell’idea di lavoro, all’importanza che esso riveste nei processi di costruzione dell’identità, alle pratiche e alle prospettive lavorative. Il lavoro di ricerca ha previsto la conduzione di un’indagine quantitativa, con unità di analisi costituita da studenti delle classi 3°, 4° e 5° di tutti gli istituti superiori presenti nel territorio del Golfo di Policastro. La rilevazione ha avuto carattere censuario, in quanto ha coinvolto quasi tutta la popolazione di riferimento (92%). La raccolta delle informazioni è avvenuta tra Dicembre 2012 e Gennaio 2013, mediante un questionario strutturato somministrato a 755 soggetti. Per raggiungere l’obiettivo cognitivo sopra esposto, i dati raccolti sono stati sottoposti a tecniche di analisi multivariata; in particolare, il disegno della ricerca ha previsto un’applicazione sequenziale di ACM (Analisi delle Corrispondenze Multiple) e Cluster Analysis. Nello specifico, sono state individuate due dimensioni che sintetizzano le diverse rappresentazioni del lavoro espresse dai giovani intervistati. Tali dimensioni sono state successivamente utilizzate nella costruzione di una tipologia che riassume i diversi orientamenti al lavoro del nostro campione. I tipi individuati sono stati poi messi in relazione con alcune variabili strutturali quali il sesso, l’età, l’istituto frequentato e il capitale culturale familiare per rilevarne l’influenza sulla rappresentazione del lavoro. Infine, è stato indagato come quest’ultima influenzi le effettive pratiche lavorative e gli orientamenti futuri dei giovani.
2015
9788893140157
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/575864
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